Il 13 aprile si è concluso l’esame del Regolamento UE Intelligenza Artificiale (COM (2021) 206) nel corso della seduta delle Commissioni Trasporti e Attività Produttive che ha portato alla formulazione di numerose osservazioni che saranno poste al legislatore europeo, frutto di un lungo periodo di dibattito, che si è svolto con l’intento di implementare lo schema comunitario con le linee guida e i pilastri portanti della strategia nazionale IA adottata nel novembre 2021.
IL CONTESTO
Lo scorso 9 marzo, si è svolta presso le Commissioni Trasporti e Attività Produttive riunite l’audizione del Ministro Colao nell’ambito dell’esame della Proposta di Regolamento UE sull’IA, che ha illustrato le modifiche al testo proposte dall’Italia e quelle che saranno avanzate nei prossimi negoziati con la Commissione Ue, tra le quali una maggiore apertura alla sperimentazione, nonché una migliore definizione dell’ambito di applicazione del Regolamento.
La proposta della Commissione Europea si inserisce in un contesto di trasformazione digitale. La diffusione dell’IA contribuisce a creare e accelerare tre grandi trasformazioni: mercati, regole e persone.
- Mercati. L’IA cambia i prodotti, i servizi, i modelli di business e le politiche commerciali degli operatori, sancendo il primato dei dati. Chi possiede e sa usare i dati ottiene e avrà un vantaggio competitivo nei confronti dei concorrenti;
- Regole. Le istituzioni Ue e extra Ue sono chiamate ad ideare e applicare i nuovi regimi regolatori basati su tre principi regolatori: equilibrati, armonizzati e flessibili;
- Persone. L’uso dell’IA ha impatti nella sfera sociale, individuale e professionale delle persone. Pertanto, si rende necessario rivedere le tutele dei dati personali e la formazione, al fine di migliorare il rapporto tra domanda e offerta di lavoro.
LA PROPOSTA
La Proposta è uno dei sette dossier che fondano la visione strategica dell’Ue sulla trasformazione digitale e sulle nuove tecnologie. L’IA completa questo complesso di interventi normativi, tra i quali Data Governance Act, Data Act, DSA, DMA, la NIS II e eIDAS. La visione dell’Ue è volta quindi a cogliere le opportunità della trasformazione digitale, creando un sistema di diritto moderno e adeguato allo sviluppo tecnologico, e a promuovere il modello europeo basato sulla concorrenza e sulla responsabilizzazione digitale.
Secondo il Ministro Colao, l’IA è un’opportunità che potrebbe consentire miglioramenti in molti ambiti e favorire una migliore allocazione delle risorse. L’obiettivo del Governo è di massimizzare tutti gli obiettivi posti e rinforzare il settore italiano, tutelando comunque i diritti fondamentali delle persone. La scelta non è deve essere il “se” avviare il “motore dell’IA”, ma il “come” e “con quanta forza” favorire la trasformazione che l’IA potrebbe consentire.
L’Italia è leggermente in ritardo e i programmi Ue possono facilitare il recupero del gap italiano.
Ascolta l’audizione integrale del Ministro Colao
LO STATO DELL’ARTE
Dopo diversi mesi di lavori, le Commissioni hanno approvato una proposta di documento finale, che è stato presentato dalle Relatrici On. Bruno Bossio (PD) e Orrico (M5S).
Numerose sono le osservazioni proposte al legislatore europeo e in particolare:
- Definire un criterio di individuazione dell’“intelligenza artificiale” che ponga l’accento non solo sulla modalità tecnica di funzionamento del sistema informatico, ma anche sulle finalità e peculiarità proprie dello strumento, nonché sulla capacità di replicare funzioni, abilità e comportamenti propri delle persone;
- Prevedere un potere di aggiornamento della definizione di sistema sia esercitato in maniera da consentire il massimo grado di partecipazione degli Stati membri;
- Adottare di orientamenti comuni circa le facoltà degli Stati membri di prevedere la possibilità di autorizzare in tutto o in parte sistemi di identificazione biometrica remota in tempo reale in spazi accessibili al pubblico;
- Coordinare al meglio il nuovo regime e le altre discipline, sia a carattere orizzontale (il GDPR), sia di tipo settoriale (ad esempio le norme future in materia di finanza digitale e la proposta di direttiva relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali);
- Definizione con un maggior grado di precisione di un sistema di accountability, che rifletta il ruolo attivo dei soggetti nella catena del valore dell’IA, inclusi quelli che svolgono un ruolo nell’implementazione di adattamenti e personalizzazioni che modifichino in modo sostanziale le modalità di erogazione o finanche le finalità stesse del sistema originariamente concepite dal fornitore;
- Agevolazione e promozione di un codice etico di autoregolamentazione da parte dei fornitori di IA, inclusi quelli inseriti nelle categorie ad alto rischio, senza però determinare oneri eccessivi per il mercato, anche tramite l’istituzione di un tavolo di lavoro;
- Definizione di un network legislativo uniforme tra Stati membri;
- Rafforzamento delle competenze digitali, in particolare quelle legate all’IA.
Leggi il Bollettino delle Giunte e delle Commissioni Parlamentari contenente tutte le osservazioni